Vitalik Buterin propone tre ragioni per cui i mercati di previsione sono pro-Trump

Alla vigilia delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, la maggior parte dei sondaggi mainstream indicano una vittoria molto probabile di Joe Biden: ma la situazione nei mercati di previsione crypto è ben diversa.
Secondo Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum, la “grande differenza” tra le due categorie costituisce una sorta di enigma. A tal proposito, ha presentato tre ipotesi per spiegare la formazione di questa disparità.
Descrivendo una prospettiva favorevole per i mercati di previsione, Buterin ha suggerito che questi “incorporano correttamente le maggiori possibilità di ingerenza nelle elezioni, soppressione dei votanti, ecc. che influiranno sul risultato.” Al contrario, forse i modelli statistici “suppongono semplicemente che il processo di voto sia lecito.”
Per verificare questa opzione, Buterin ha coinvolto Nate Silver nel tentativo di comprendere come i modelli statistici rendono conto dell’impatto di entrambe le “regolari” irregolarità elettorali, come la soppressione dei votanti e le misure giuridiche, e le irregolarità “irregolari” che alcuni stanno estrapolando dalla retorica della campagna di Trump nel 2020.
Silver è un esperto di statistica, fondatore e caporedattore del sito di notizie politiche dedicato alle statistiche FiveThirtyEight. Nel 2016, FiveThirtyEight ha segnalato probabilità per la vittoria di Trump alle elezioni notevolmente maggiori rispetto a gran parte dei sondaggisti, opinionisti e mercati di scommesse tradizionali. Al momento della stesura, Silver non ha ancora risposto alla domanda di Buterin.
La seconda ipotesi offerta dal fondatore di Ethereum spiega che i mercati di previsione sono ancora troppo illiquidi per essere veramente accurati. Inoltre, Buterin ha sottolineato le presunte alleanze politiche dei partecipanti ai mercati di previsione:
“I mercati di previsione sono difficilmente accessibili per gli esperti di statistica/politica, sono troppo piccoli per spingere gli hedge fund ad assumere questi esperti, e gli individui (soprattutto i ricchi) con il maggiore accesso ai mercati di previsione sono più ottimisti su Trump (questa è la spiegazione a favore dei modelli statistici).”
2. Prediction markets are difficult to access for statistical/politics experts, they’re too small for hedge funds to hire those experts, and the people (esp wealthy people) with the most access to PMs are more optimistic about Trump
(This is the pro-stats-model explanation)
— vitalik.eth (@VitalikButerin) November 3, 2020
Secondo la terza ipotesi di Buterin, scartata da lui stesso, i sondaggisti e altri tecnocrati e analisti sono “incorreggibilmente stupidi e non hanno ancora imparato la lezione sul rilevare gli elettori pro-Trump a sorpresa come è avvenuto nel 2016.” Questo, ha scritto Buterin, “sembra intuitivamente improbabile.”
Buterin ha dedicato molto tempo a sviluppare un’alternativa, una procedura decisionale collettiva chiamata voto quadratico, insieme al suo collaboratore Glen Weyl. I due sostengono che questo metodo sia più equo dei sistemi esistenti.
Ormai a poche ore dall’elezione, FiveThirtyEight prevede una probabilità del 10% di una vittoria di Trump. La loro lista di “possibilità strane e non-così-strane” comprende in gran parte le bizzarrie del sistema basato sul collegio elettorale statunitense, e i vari modi in cui modifica il peso del voto popolare.